Skip to content

News

Approfondimenti, aggiornamenti e riflessioni dal mondo ACET.
Uno spazio per restare informatə su ciò che facciamo, su cosa accade nella comunità e su come cambia – davvero – la realtà delle persone transgender.
Senza filtri, senza semplificazioni.

In evidenza

Manifestazioni

Trans Lives Matter March 2025: a Milano per difendere il diritto a esistere

La memoria come atto politico, la piazza come difesa dello Stato di diritto

Ogni anno, il 20 novembre, il mondo ricorda le persone trans uccise dalla violenza transfobica.
A Milano, questo momento di memoria collettiva prende forma nella Trans Lives Matter March, che quest’anno si terrà sabato 23 novembre 2025, con partenza da Piazza Oberdan alle 16:00.

Nata nel 2022 da un’idea di Monica J. Romano e Antonia Monopoli, oggi è uno degli appuntamenti più importanti in Italia per i diritti e la dignità delle persone trans.

Non è una ricorrenza, né una semplice commemorazione.
È un gesto politico e civile, un atto di difesa pubblica del diritto a esistere.

Quest’anno marceremo anche per il popolo palestinese, vittima di una tragedia umanitaria che non può lasciarci indifferenti.


Una crisi dello Stato di diritto

Il 2024 ha segnato il numero più alto di morti per transfobia degli ultimi quindici anni.
Ma la violenza non riguarda solo i corpi: attraversa le leggi, la stampa, il linguaggio.
In tutto l’Occidente, governi democratici stanno progressivamente erodendo i principi fondamentali dello Stato di diritto,
e nel farlo hanno trovato un nuovo capro espiatorio: le persone trans.

La propaganda costruisce “emergenze”, il potere le traduce in norme.
Così la transfobia diventa un linguaggio politico, una strategia di governo,
un modo per spostare il consenso e normalizzare la paura.


La memoria come resistenza

Marciare significa ricordare chi non c’è più, ma anche chi è costrettə ogni giorno a sopravvivere in silenzio.
Significa rifiutare che la morte delle persone trans diventi un dato statistico o una notizia di cronaca nera.

Le candele della memoria, distribuite prima della partenza, sono il simbolo di questa luce collettiva:
una luce che non appartiene solo a chi la accende,
ma a chi la guarda e sceglie di non restare in silenzio.


Una piazza per tuttə

La Trans Lives Matter March è accessibile e aperta a chiunque.
Abbiamo scelto un percorso privo di barriere architettoniche,
e chiediamo a ogni realtà di portare con sé una sola bandiera,
perché questa piazza appartiene a tuttə.

📍 23 novembre 2025 — Milano, Piazza Oberdan, ore 17:30

Scendere in piazza significa scegliere da che parte stare.
E nessuno dovrebbe farlo da solə.

News

Diritti delle persone trans in Europa: il 2025 segna una preoccupante regressione. L’Italia agli ultimi posti.

Generico

Gli eventi della comunità non possono essere fatti sulla pelle delle persone trans*

Oggi, 16 dicembre, la cantante Arisa ha ripubblicato sul suo profilo Instagram, con tanto di applausi allegati, un post di Repubblica che riportava il discorso fatto presso il Convegno di Atreju dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella.

Nel discorso Roccella sostiene che le donne siano oppresse in quanto aventi un corpo di donna e che «Le filosofie gender, la negazione che si possa usare la parola ‘donna’, lo schwa sono nuove forme di patriarcato e sono un rischio alla libertà delle donne di essere se stesse»

Domani 17 dicembre Arisa sarà ospite e canterà all’evento organizzato a Milano da Orgoglio Porta Venezia. Al momento nel quale scriviamo, ovvero 13 ore dopo quanto accaduto, non sono state rilasciate comunicazioni riguardo all’evento che segnalino la revoca della presenza di Arisa. 

Questo è inaccettabile. 

È inaccettabile la mancata presa di posizione da parte degli organizzatori dell’evento, che vedrà come ospite un’artista che ha dichiaratamente mostrato la condivisione di tesi transfobiche prima dell’evento.


Orgoglio Porta Venezia è un progetto che ha le sue radici e il suo raggio d’azione all’interno del quartiere Porta Venezia, che è il Rainbow District di Milano. 

Non è accettabile per un progetto che è situato nel Rainbow District sviluppare un evento che ha come main guest una persona che sostiene e condivide tesi transfobiche.

Non è accettabile fare un evento rainbow nel quale ci si rende partecipi della svalutazione dell’esistenza stessa delle identità trans. 

Non è accettabile mettere un coro LGBT+, come il Checcoro, nella posizione di dover prendere una posizione perché chi organizza l’evento non ha l’onestà intellettuale di farlo. 

Come associazione chiediamo al Progetto Orgoglio Porta Venezia, a tutti i rappresentanti degli esercizi commerciali che fanno parte dell’Associazione Commercianti Porta Venezia e tutte le realtà che hanno aderito o partecipano all’evento di prendere una posizione netta in favore della comunità transgenere, che si traduca, anche, nell’azione pratica, che, sottolineiamo, è anche politica, di annullare l’invito fatto nei confronti della cantante Arisa, per i motivi sopra elencati. 

Se questa richiesta dovesse non essere accolta, ci dissociamo in toto dal Progetto Orgoglio Porta Venezia.

Perché le vite e le istanze delle persone transgender, non binarie e di genere non conforme non sono, in alcun modo, né saranno mai, qualcosa su cui negoziare. 

ACET – Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere

Eventi Culturali

Torna a Milano “TRANS LIVES MATTER”, la marcia per i diritti delle persone TRANS*

La marcia, organizzata da ACET e Sportello Trans e gemellata con la Trans March torinese, ricorderà le vittime di transfobia.
Gli organizzatori al Sindaco: «Dov’è finito il Registro di Genere approvato in consiglio comunale?»

Si terrà il 19 novembre a Milano la marcia per la commemorazione delle vittime di transfobia e per la rivendicazione dei diritti e delle identità delle persone transgender, non binarie e di genere non conforme, che l’anno scorso ha visto scendere in piazza più di 2000 persone. Con ritrovo alle 16.30 in Piazza Duca D’Aosta – angolo Via Vitruvio – la marcia è organizzata dalle due realtà trans milanesi: l’Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere (ACET) e lo Sportello Trans di ALA Milano Onlus.

Dopo la prima edizione della marcia lanciata l’anno scorso dalle due attiviste storiche della scena milanese, la Consigliera Comunale Monica J. Romanoe la responsabile dello Sportello Trans ALA Milano Onlus Antonia Monopoli, le due realtà trans lombarde scendono in piazza anche quest’anno in occasione del Transgender Day of Remembrance (TDoR), con la seconda edizione della Trans Lives Matter March, perché “le vite delle persone trans contano”.

La marcia silenziosa per le vie di Milano ha l’obiettivo di commemorare le persone trans* uccise nell’anno precedente e, contemporaneamente, di difendere i pochi diritti acquisiti – “fortemente a rischio in questa fase politica” – ma anche di rivendicare quei diritti che tardano ad arrivare.

«Dov’è finito il Registro di Genere proposto dalla consigliera Monica J. Romano e approvato in consiglio comunale nel maggio del 2022?» – chiedono gli organizzatori al Sindaco. «Dove sono le carriere alias per i dipendenti del Comune di Milano, previste anche dal contratto collettivo nazionale di riferimento dal 2022?» E continuano: «In un momento storico in cui la destra minaccia la nostra stessa esistenza, non vogliamo doverci guardare anche da un’amministrazione di centrosinistra.».

La Trans Lives Matter March quest’anno sarà gemellata con la Trans* March di Torino, che si terrà invece il 18 novembre alle 16.00.

La violenza e le vittime di transfobia

338 sono le vittime solo dell’ultimo anno e crescono di giorno in giorno (solo la scorsa settimana erano 310); Il 95% sono donne trans, per l’81% si tratta di omicidi. L’Italia si aggiudica anche quest’anno il triste primato di paese europeo con il più alto numero di vittime di odio transfobico.Alle morti vanno poi sommate le decine di migliaia di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica agiti nei nostri confronti quotidianamente. 

Gli organizzatori denunciano dati e segnalazioni in crescita:
«Nell’ultimo anno questa violenza si è intensificata, le segnalazioni vengono da tutte le realtà locali nel nostro Paese. Segnalazioni che non sono mai state ascoltate né prese in considerazione da questo Governo, che davanti ad un’emergenza di questa portata ha spesso deciso, al contrario, di buttare benzina sul fuoco strumentalizzando la tematica trans in favore di una propaganda ai danni delle stesse persone trans. 

Una propaganda che si traduce in atto pratico quando 4 agenti della polizia locale di Milano decidono di picchiare ripetutamente e contemporaneamente una donna trans nonostante non stesse opponendo alcun tipo di resistenza;
quando 22 consiglieri regionali lombardi decidono di presentare una mozione dal titolo «Interventi contro la diffusione dei regolamenti scolastici sulla C.D. “Carriera Alias”», che nel primo testo aveva tra gli obiettivi quello di «Richiedere agli istituti scolastici lombardi che aderiscono alla “carriera alias” di annullarne/disapplicarne il regolamento» e anche di «Intervenire con direttive regionali contro la diffusione nelle scuole della “carriera alias” ed eventuali progetti educativi ad essa connessi, ispirati alla teoria di genere»;
quando un uomo decide di uccidere a coltellate Marta nella sua casa a Roma perché Marta era una donna trans;
quando un altro uomo decide di sgozzare una donna trans nigeriana nel bel mezzo di un parco e quando la stampa racconta la storia di questa donna titolando «Uomo trovato sgozzato nel parco: indossava una parrucca da donna»; 

quando Chiara e Veronica, due giovanissime donne trans, a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, decidono di togliersi la vita non perché non riescano a convivere con il fatto di essere trans, ma perché non riescono a convivere con l’idea di vivere in uno Stato e in una società che non riconosce nemmeno loro il diritto alla dignità. Uno Stato che non le tutela dalle continue aggressioni che subiscono e che anzi, ultimamente, si impegna a rendere la loro vita più difficile. 

Riportare che ci sono 338 vittime in un anno significa comunicare che almeno una persona trans ogni giorno muore in condizioni violente. Quale altra comunità di persone ha un tasso di omicidi così alto?»

Eventi Culturali

RI-SCATTI 2023: CHIAMAMI COL MIO NOME

Siamo orgogliosi di presentare la mostra fotografica che si svolgerà dal 7 ottobre al 5 novembre 2023 al PAC di Milano (Padiglione d’Arte Contemporanea) del progetto di fotografia sociale RI-SCATTI con la mostra CHIAMAMI COL MIO NOME.
L’ingresso è gratuito.

Sedici persone fra transgender e non-binary raccontano storie vere, amare, gioiose mettendo in luce le loro identità e il sofferto percorso di transizione, accendendo i riflettori sulle difficoltà nel riconoscersi prima ancora che farsi riconoscere e accettare dalla propria famiglia, dai propri amici, dalle istituzioni e dalla società.

Alba, Antonia, Bianca, Elisa, Fede, Ian, Lionel, Logan, Louise, Manuela, Marcella, Mari, Nico, Nico, Riccardo e Seiko sono ə protagonistə di questa nuova edizione di RI-SCATTI.
Tuttə loro hanno trovato la forza e il coraggio di raccontarsi con la macchina fotografica in mano, di mostrarsi con le loro fragilità e insicurezze, riconoscendo e utilizzando la diffusione della conoscenza per mandare il messaggio che siamo persone.

Comunicazioni

Milano Pride 2023

Anche quest’anno ACET è stata presente nel comitato organizzativo del Milano Pride 2023 con interventi interessanti su tematiche molto attuali.
Un sincero Ringraziamento al presidente in carica Guglielmo Giannotta per essere stato presente nel comitato organizzativo e ai volontari che hanno dato il loro prezioso contributo.

“Soluzioni punk alla legge 164”

22 giugno, ore 20:00, piazza Santa Francesca Romana

Questo evento offre un’opportunità unica per apprendere, attraverso una discussione diretta e dalle esperienze delle persone, le difficoltà del percorso di affermazione di genere in Italia, a causa della legge 164/82, che lo regolamenta. Seppur questa legge abbia segnato un progresso significativo per i diritti delle persone transgenere nel nostro Paese, sono molte le sfide e le lacune derivate da una legge ormai obsoleta. Con Monica Romano, consigliera comunale; Laura Caruso, socia fondatrice di ACET; Arono Celeprin, attivista e studente; Alec Sebastian D’Aulerio, attivista e vicepresidente di ACET; Elena Pucci, avvocata civilista e giudice onorario.


Il percorso ad ostacoli nell’inclusione de* atlet* transgenere

22 giugno, ore 22:00, piazza Santa Francesca Romana

Negli ultimi anni si è parlato molto di persone transgender nello sport, aprendo un vero e proprio dibattito mediatico. Nel farlo però non si è mai dato spazio alle persone coinvolte e a un importante diritto per la comunità: il diritto allo sport.

Ne parleremo con persone atlete come Valentina Petrillo, Tommaso Fiore e Elisa Ruscio, oltre che l’endocrinologa Giulia Senofonte.

logo associazione per la cultura e l'etica transgenere - ACET